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7.03.2001

sabato 21 dicembre 2013

LA BOMBONIERA E' ANCORA DI MODA?

Negli ultimi anni si è diffusa tra sposi e famiglie l’idea che le bomboniere siano una perdita di tempo e di soldi, in quanto si tratta di oggetti “inutili” che finiranno nel dimenticatoio. Questo può essere vero se si parte con l’idea di ridurre all’osso il budget, ripiegando su oggetti futili di basso costo, non rappresentativi dell’evento e della personalità di chi offre il dono. Ciò non vuol dire investire un’ingente somma di denaro, ma solo scegliere l’oggetto giusto coniugando le proprie disponibilità economiche con un qualcosa che sia gradito dagli invitati all’evento speciale, sia esso un Matrimonio, una Laurea, un Anniversario, un Compleanno oppure una semplice cena di cui si desidera lasciare un piacevole ricordo agli ospiti.
 
Vorrei indicare 3 buoni motivi per decidere di regalare una bomboniera e 3 consigli su cosa fare (o non fare) perché la bomboniera non finisca a prendere polvere sopra un mobile o in un cassetto, o peggio sia cestinata, riciclata o distrattamente dimenticata da chi la riceve.
 
 
Iniziamo dai motivi per cui consiglio vivamente di fare una bomboniera:
1. BUONA EDUCAZIONE. Amici e parenti partecipano ad un evento speciale a cui sono stati invitati. E’ buona educazione ringraziarli del tempo che ci hanno dedicato, donando loro un ricordo di questo evento. La buona educazione imporrebbe di ringraziare, almeno con un sacchettino di confetti (si tratterà di un gesto gentile e informale che non comporterà alcun obbligo reciproco) anche gli invitati che non hanno potuto partecipare e tutti coloro che sono al corrente dell’evento (persone non invitate al ricevimento ma con cui si hanno contatti quotidiani).
2. BUON SENSO. Ad ogni evento mondano che si rispetti, anche un semplice meeting, un’esposizione, una ricorrenza aziendale, viene distribuito ai partecipanti un gadget, magari personalizzato dal logo dell’organizzatore dell’evento. Questo dovrebbe suggerire che un evento speciale sia associato ad un piccolo “cadeau” che ne sia il simbolo, regalato ai partecipanti in ricordo.
3. BUONE MANIERE. Le buone maniere impongono che un dono ricevuto debba essere quanto meno ricambiato. Perciò il dono della bomboniera è un ricambiare gli invitati dei doni fatti, consegnando un piccolo oggetto ricordo, meglio se contenente un bigliettino di ringraziamento.
 
Un piccolo cenno alla beneficienza. Devolvere la somma destinata alle bomboniere in beneficienza non è corretto. Se si vuole fare beneficienza in maniera coerente, bisogna privare se stessi di qualcosa, non gli altri (in questo caso gli invitati). E’ corretto invece acquistare bomboniere solidali, scegliendo negozi di commercio equo e solidale, oppure oggetti prodotti da enti no profit, o artigianato prodotto da soggetti disagiati.
 
Adesso 3 rapidi consigli su come evitare che la bomboniera finisca nel dimenticatoio:
1. BOMBONIERE UTILI. Scegliere un piccolo utensile (es. una grattugina colorata, un poggia mestoli particolare, una piccola oliera piena di confetti, ecc.) piccoli barattolini portaspezie, block notes dalle forme impensate, un libricino tascabile, piccoli asciugamani da borsetta. I produttori di bomboniere si stanno adeguando a questa tendenza, per cui il mercato offre attualmente molta scelta anche nella produzione “standardizzata”, con prezzi veramente accessibili ed interessanti
2. BOMBONIERE DISCRETE. Bisogna evitare di "invadere" la case degli invitati con il proprio personalissimo gusto. Il consiglio è quindi di scegliere un oggetto sobrio, esteticamente piacevole, evitando eccessi di personalizzazione (come ad es. oggetti personalizzati con foto degli sposi o disegni troppo infantili, ecc.)
3. BOMBONIERE FRUIBILI. Pensare alla bomboniera come al donare un piacevole e gustoso momento ad amici e parenti. Un vasetto di miele o confettura artigianale, una piantina, una candela particolare, un diffusore di essenze profumate, una bottiglia di vino o di olio extravergine d’oliva, ecc. Anche in questo caso il mercato offre soluzioni per tutti i gusti e per tutte le tasche.
 

 
 

 

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